venerdì 28 dicembre 2018

Fattura elettronica: reverse charge

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Oggi vediamo un caso molto particolare la fatturazione elettronica: la gestione degli acquisti con reverse charge.


CASO


Le autofatture fatte in caso di reverse charge vanno inviate al Sdi? Come ci si comporta con la conservazione?


NORMATIVA


Le operazioni in reverse charge vanno distinte in due categorie:
- per le fatture tra operatori nazionali, le attuali specifiche tecniche escludono per il cliente l'invio al Sdi delle fatture integrate
- per le fatture intracomunitarie o autofatture con soggetti extracomunitari non c'è obbligo di fatturazione elettronica, ma c'è il nuovo obbligo comunicativo dell'esterometro.


CONCLUSIONE


Quindi abbiamo due casi:
- con le fatture estere, non rientrando nella normativa della fatturazione elettronica, nulla cambia se non l'introduzione del nuovo obbligo
- con le fatture nazionali, niente deve essere comunicato al Sdi, ma...
... rientrando nella normativa della fatturazione elettronica, l'autofattura dovrà essere comunque conservata!! 
A nostro parere, tra le soluzioni prospettate dall'Agenzia delle entrate, la procedura sarà inviare una "autofattura elettronica" con codice TD20 e conservarla come le altre fatture.

venerdì 21 dicembre 2018

Fattura elettronica: codice fiscale errato

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Oggi vediamo un caso riguardante il caso la fattura elettronica venga scartata per errato codice fiscale.


CASO


In caso di emissione di una fattura con codice fiscale errato, il Sistema di interscambio scarta la fattura; qualora non fosse possibile recuperare i dati e il codice fiscale corretti del cliente, come ci si deve comportare?

NORMATIVA

Nel caso in cui l'emittente trasmetta al Sdi una fattura contenente un codice fiscale errato, il sistema scarta la fattura stessa e invia un messaggio al fornitore. A questo punto, il fornitore dovrebbe intervenire sul cliente per verificare e per acquisire il codice fiscale corretto e ritrasmettere la fattura corretta.

CONCLUSIONE

Un suggerimento da dare ai commercianti al minuto di beni e servizi è quello di dotare l'esercizio di un lettore ottico per le tessere sanitarie, come avviene ora nelle farmacie.

mercoledì 19 dicembre 2018

Fattura elettronica ad ente senza partita iva

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Oggi vediamo un caso riguardante la fatturazione elettronica ad un ente che non ha partita Iva ma soltanto codice fiscale.

CASO

Come bisogna comportarsi con la fatturazione elettronica nei confronti di un circolo sportivo che non ha partita Iva?

NORMATIVA

Dal 1° gennaio 2019, se il rapporto con un soggetto che non è titolare di partita Iva e che opera solo con il codice fiscale viene certificato con fattura sarà soggetto a fattura elettronicaQuest'ultima dovrà essere predisposta e inviata al Sdi seguendo le regole previste per i consumatori finali. 
La norma prevede: 
- che la fattura sia messa a disposizione nell'area riservata del sito dell'agenzia delle Entrate; 
- che il cliente ha diritto, a meno che rinunci, ad ottenere, oltre alla fattura elettronica, un documento analogico (cartaceo) ovvero un documento via email;

CONCLUSIONE

Il consumatore potrà sempre accedere nell'area riservata dell'Agenzia, attraverso il sistema di identità digitale Spid oppure l'utilizzo della Carta nazionale dei servizi (Cns) o, ancora, con le credenziali Fisconline, e consultare o scaricare la fattura elettronica trasmessa dal cedente.

venerdì 14 dicembre 2018

Fattura elettronica: la conservazione

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Oggi vediamo cosa è previsto dalla norma riguardo alla conservazione delle fatture elettroniche e le possibilità che ci sono.

CASO

Per una società che intende avvalersi della Pec per l'invio e la ricezione delle fatture, la Pec è sufficiente?

NORMATIVA

Una società può conservare elettronicamente le fatture elettroniche e le note di variazione trasmesse e ricevute attraverso lo Sdi utilizzando il servizio gratuito messo a disposizione dell'Agenzia delle Entrate, conforme alle disposizioni del Dpcm 3 dicembre 2013, previa sottoscrizione dell'accordo di conservazione.
In caso non si volesse usufruire del servizio gratuito dell'Agenzia, la conservazione può essere svolta in base a quanto previsto dal Dpcm 3 dicembre 2013: 
- al'interno della struttura organizzativa del soggetto produttore dei documenti informatici da conservare; 
- affidandola ad altri soggetti che offrono idonee garanzie organizzative e tecnologiche.

CONCLUSIONE

La Pec non è uno strumento considerato valido al fine della conservazione delle fatture elettroniche, ma è solo un canale di trasmissione delle fatture.

martedì 11 dicembre 2018

Fattura elettronica: imposta di bollo

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Oggi vediamo un caso riguardante l'imposta di bollo da assolvere in fattura elettronica.

CASO

Per assolvere l'imposta di bollo in fattura, tutte le società dovranno chiedere l'abilitazione all'agenzia delle entrate? E, una volta ottenuto, il codice di autorizzazione dovrà essere inserito nel campo note sulla fattura?

NORMATIVA

Per assolvere all'imposta di bollo per le fatture elettroniche, il contribuente indicherà nel relativo blocco informativo del tracciato Xml, in corrispondenza del campo "dati bollo" del blocco "dati generali documento", che il bollo è stato assolto. (art. 6 DM Economia e finanze 17 giugno 2014).

CONCLUSIONE

Per l'assolvimento, occorrerà procedere entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio fiscale a un unico pagamento di tutti gli importi inseriti tramite modello F24 telematico.

venerdì 7 dicembre 2018

Fattura elettronica: la firma

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Vediamo un caso che riguarda la fattura elettronica e la responsabilità dell'eventuale firma apposta.

CASO

La fattura elettronica deve essere obbligatoriamente firmata digitalmente? Potrebbe firmarla il professionista per conto della ditta?

NORMATIVA

Solo nel caso di invio di fatture elettroniche alla Pa è obbligatorio apporre per legge la firma elettronica qualificata; 
Invece non è previsto per il processo B2B e B2C l'obbligo di firma elettronica.
Se ci si avvale di un intermediario per l'emissione della fattura (emissione e non semplice trasmissione), sarà costui, in quanto soggetto emittente, a firmare digitalmente il documento, ma la responsabilità fiscale resta in capo al cedente.

CONCLUSIONE

Tuttavia, qualora la fattura elettronica fosse firmata, lo Sdi effettua un controllo sulla validità del certificato di firma (in caso di esito negativo del controllo, il file viene scartato dallo Sdi e la fattura si considera non emessa).

mercoledì 5 dicembre 2018

Fattura elettronica: split payment

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Oggi vediamo i controlli che effettua il Sdi con le fatture elettroniche soggette a split payment e gli eventuali motivi di scarto.

CASO

L'errata applicazione dello split payment costituisce motivo di scarto della fattura oppure no?

CONTROLLI SDI

Gli unici controlli che lo Sdi effettua sono di conformità tra l'operazione di split e quella di reverse charge.

CONCLUSIONE

In pratica, se nel campo "Esigibilità Iva" viene indicato "S" (split payment) e nel campo "Natura" viene indicato "N6" (reverse charge), lo Sdi scarterà la fattura con codice errore "00420", perchè un'operazione con natura "N6" non può prevedere una modalità di versamento dell'Iva in regime di split payment

venerdì 30 novembre 2018

Fattura elettronica: i controlli

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Oggi vediamo di analizzare i controlli che effettua il Sdi sulle fatture elettroniche.

CASO

Il Sdi effettua controlli riguardo al limite temporale dell'invio della fattura elettronica?

NORMATIVA

Al momento della ricezione del file fattura, il Sdi effettuerà i controlli riguardo i seguenti aspetti:
- nomenclatura e unicità del file trasmesso
- dimensioni del file
- integrità del documento (se firmato)
- coerenza e validità del contenuto della fattura
- unicità e recapitabilità della fattura.
Riguardo alla coerenza, il sistema verifica unicamente che la data di emissione (indicata in "dati generali"), non sia successiva alla data in cui il file è ricevuto dal Sdi. In caso contrario il file sarà scartato con il codice errore "00403 - data successiva alla data di ricezione".

CONCLUSIONE

Pertanto il sistema non rileva come errore la circostanza che l'invio della fattura non sia effettuato entro i termini previsti, ossia entro le ore 24 del giorno di emissione.
Tuttavia, la tardiva fatturazione sarà punibile ex art. 6 del Dlgs 471/1997, ma in fase di prima applicazione delle nuove disposizioni, la fattura generata e inviata con un minimo ritardo, non sarà sanzionata qualora non pregiudichi la liquidazione periodica dell'imposta (come chiarito dalla circolare 13/E/2018).
Di conseguenza gli invii effettuati entro il termine per la liquidazione Iva non dovrebbero essere sanzionati.

martedì 27 novembre 2018

Fattura elettronica errata: come fare?

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Oggi analizziamo il caso in cui la fattura elettronica sia inviata errata e come si deve provvedere alla sua correzione.

CASO

E' possibile procedere all'annullamento di un file trasmesso per errore? In tal caso, come si procede?

PREMESSA

Prima di inviare la fattura al destinatario, lo Sdi effettua i controlli individuati nelle specifiche tecniche e, in caso di esito negativo la fattura si considera non emessa. Di conseguenza, il fornitore che per errore ha trasmesso il documento Xml, scartato dal Sdi, non deve porre in essere particolari adempimenti, in quanto è come se la fattura non fosse mai stata emessa ed inviata.

NORMATIVA

Qualora il Sdi abbia rilasciato al trasmittente una ricevuta di consegna o una ricevuta di impossibilità di recapito, la fattura si considera emessa in quanto il file ha superato i controlli del Sistema. In questa ipotesi, non è possibile per il trasmittente annullare l'invio, ma dovrà emettere una nota di variazione, la quale dovrà essere veicolata sempre tramite il Sdi (codice TD04 per le note di credito).

CONCLUSIONE

Si presti attenzione a verificare che in questo caso la nota di variazione in formato Xml non sia scartata, poichè in caso contrario, la fattura originariamente inviata non perde efficacia. L'eventuale ricevuta di scarto, può essere sanata rinviando la nota di variazione corretta entro 5 giorni effettivi.

venerdì 23 novembre 2018

Fattura elettronica: le esportazioni

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Oggi parliamo di come dobbiamo comportarci con la fattura elettronica in caso di merce esportata.

CASO

Emettiamo fattura a persona giuridica italiana con merce consegnata all'estero. Alla dogana cosa dobbiamo consegnare?

NORMATIVA & CONCLUSIONE

Lo sdoganamento della merce e la fatturazione seguono due strade diverse; quindi 
- l'operatore emetterà nei confronti del cliente nazionale una fattura elettronica, trasmettendola allo Sdi
- per presentare le merci in dogana, sarà utilizzabile una fattura pro forma, ovvero la copia identica della fattura trasmessa allo Sdi.

mercoledì 21 novembre 2018

Fattura elettronica immediata

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Oggi vediamo cosa viene previsto riguardo le tempistiche di fatturazione elettronica.

CASO

E' vero che le fatture elettroniche devono essere inviate entro le ore 24 del giorno che ho imputato nel tag "data fattura"?

NORMATIVA

Esistono due tipi di fatture: 

* Fattura immediata 

Il documento deve essere emesso al momento di effettuazione dell'operazione. L'adempimento in parola deve ritenersi soddisfatto qualora l'operatore emetta la fattura entro le ore 24 del giorno in cui, nei termini sopra esposti, è stata effettuata l'operazione. 

* Fattura differita

Qualora il fornitore, nell'arco dello stesso mese, effettui più operazioni a favore del medesimo cliente, può emettere la cosiddetta fattura differita. 
La fattura differita può essere emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni e, al momento della registrazione nel registro Iva vendite, il fornitore indicherà il mese di riferimento ai fini di una corretta liquidazione; non è necessario, quindi, che la fattura riporti l'ultimo giorno del mese di riferimento. 
La fattura differita dovrà comunque essere trasmessa entro le ore 24 del giorno indicato come data di emissione

CONCLUSIONE

La data di emissione della e-fattura è quella riportata nella sezione "dati generali" del file, a prescindere dall'effettiva trasmissione, la quale può essere contestuale o successiva a quella indicata come data di emissione, in quanto se antecedente il Sistema di interscambio procederà allo scarto del file. In quest'ultima ipotesi, il trasmittente avrà 5 giorni effettivi, e non lavorativi, per correggere il documento e rinviarlo. 
Si suggerisce, pertanto, di inviare le fatture al Sdi qualche giorno prima della fine del mese e in concomitanza di giorni lavorativi.

giovedì 15 novembre 2018

Fattura elettronica: protocollo fatture estere

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Oggi vediamo la fattura elettronica riguardo le fatture riguardanti operazioni con l'estero.

CASO

Nel caso in cui venga effettuato l'invio allo Sdi delle fatture indirizzate a soggetti non residenti, per evitare l'esterometro, tali fatture dovranno avere una numerazione dedicata e differente a quelle italiane?

NORMATIVA

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che è possibile non presentare, per le sole fatture emesse verso soggetti esteri, il cosiddetto "esterometro" se le stesse fatture vengono trasformate in elettroniche.

CONCLUSIONE

Lo Sdi è un sistema di interscambio e non un gestionale: quindi non vi è alcun controllo della progressività del numero di protocollo della fatturazione.
Esempio: se l'ultima fattura attiva elettronica ha protocollo numero 100, la successiva fattura cartacea emessa nei confronti di soggetti non residenti in Italia avrà protocollo 101 e così via.

martedì 13 novembre 2018

Fattura elettronica: le operazioni "fuori campo"

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Oggi analizziamo un caso dove è presente un'operazione "fuori campo Iva" e come ci si deve comportare con la fattura elettronica.

CASO

Vedo ricariche telefoniche. Essendo operazioni non soggette ad Iva, devo emettere fattura elettronica?

PREMESSA

Le operazioni indicate nel quesito sono soggette al regime "monofase", di cui all'articolo 74, comma 1, del DPR 633/72, e sono caratterizzate da uno speciale regime in base al quale l'imposta non è applicata nei singoli passaggi commerciali con il meccanismo rivalsa-detrazione, ma è dovuta soltanto dal primo soggetto cedente.
Ne consegue che tale operazione (per la quale l'emissione della fattura è già oggi obbligatoria) per il cessionario risulta essere "non soggetta", in quanto "fuori campo Iva" ex articolo 2 del DPR 633/1972. 

CONCLUSIONE

Nonostante l'operazione sia fuori campo, la fattura dovrà comunque essere emessa dal 1° gennaio in modalità elettronica e trasmessa allo Sdi. Il codice dell'operazione da usare sarà "N2".

venerdì 9 novembre 2018

Fattura elettronica: le note di variazione

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Oggi vediamo cosa è previsto per quanto riguarda gli errori sulle fatture elettroniche e l'emissione della nota di variazione.

CASO

Invio una fattura elettronica, ma deve essere corretta. Cosa devo fare per quanto riguarda la nota di variazione?

NORMATIVA

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che per le note di variazione valgono le solite regole per le fatture elettroniche. Quindi, per sanare un errore commesso nella fattura trasmessa e accettata dallo Sdi, dovrà:
- generare la "nota di variazione" in Xml e trasmessa allo Sdi, annullando la fattura trasmessa
- generare la nuova fattura corretta con un nuovo numero di protocollo iva (sempre in formato Xml e trasmessa allo Sdi).

CONCLUSIONE

Con riferimento alle note di variazione, nell'ipotesi in cui il cedente abbia eseguito la registrazione contabile della fattura per la quale abbia ricevuto una notifica di scarto dallo Sdi, si potrà fare esclusivamente una nota di variazione ai soli fini contabili, cioè interni, senza effettuare la trasmissione della stessa allo Sdi.
Invece per sanare l'errore sarà sufficiente inviare la fattura identica corretta del suo errore, in quanto lo scarto da parte dello Sdi determina che la fattura si consideri come non emessa.

martedì 6 novembre 2018

Fattura elettronica: la firma digitale

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Oggi trattiamo un altro caso riguardante la fattura elettronica e l'obbligo o meno di firma digitale.

CASO

Per trasmettere le fatture elettroniche tramite lo Sdi, una srl può usare qualsiasi firma digitale? O è necessaria la firma dell'amministratore o persone delegate?

NORMATIVA

Nelle fatture elettroniche aventi a oggetto rapporti B2B la firma digitale non è obbligatoria, a differenza di quanto previsto nei rapporti con la Pa.

CONCLUSIONE

Nel caso in chi la firma fosse apposta, ne sarà verificata la validità dallo Sdi e, se tale verifica dovesse avere esito negativo, si avrà lo scarto della fattura.

CHI FIRMA?

La firma dovrà appartenere al soggetto che emette la fattura, quindi:
- al cedente, se emette direttamente (nel caso di società dovrà appartenere al rappresentante legale);
- al terzo incaricato, se è quest'ultimo delegato alla predisposizione della fattura del cedente, che invierà il flusso di dati da aggregare per la compilazione del documento finale.
NOTA: a prescindere dal soggetto che appone la firma, la responsabilità fiscale resta sempre in capo al cedente.

venerdì 2 novembre 2018

Fattura elettronica al privato

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Vediamo oggi un caso riguardante la fatturazione elettronica nei confronti di soggetti privati.

CASO

Le strutture sanitarie dal 2019 saranno obbligate a emettere fatture elettroniche anche ai cittadini senza partita Iva. Il paziente può pretendere di ricevere una copia cartacea o in pdf? Se fornisce la Pec, gli si deve inviare a quell'indirizzo o è tenuto a scaricarla dallo Sdi?

NORMATIVA

In base ai chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate, il cittadino senza partita Iva potrà scegliere di ricevere dal cedente una copia informatica (anche Pdf) o analogica (cartacea) della fattura elettronica.

CONCLUSIONE

Se fornisce un indirizzo Pec, il cedente dovrà compilare in sede di emissione della fattura, oltre al codice convenzionale "0000000" il campo "PEC destinatario", così lo stesso sistema Sdi recapiterà la fattura elettronica al destinatario nella propria casella Pec.

martedì 30 ottobre 2018

Fattura elettronica e Sistema Ts

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Iniziamo oggi a riportare varie risposte a vari quesiti riguardanti la fatturazione elettronica.

CASO

Dal 2017 gli ottici sono tenuti a inviare al Sistema Tessera Sanitaria i dati delle fatture emesse nei confronti di privati. Cosa accade invece con l'introduzione dell'obbligo di fattura elettronica? Oltre che una duplicazione di adempimento, non si tratta anche di duplicazione delle informazioni che arrivano all'Agenzia delle Entrate?

NORMATIVA

La comunicazione dei dati al sistema Ts assolve la funzione di fornire all'Agenzia i dati per predisporre il 730 precompilato.
Considerato il diverso obiettivo di ciascun adempimento, il cedente/prestatore sarebbe obbligato sia a emettere la fattura elettronica, sia a inviare i dati delle fatture emesse nei confronti dei privati al sistema Ts.

CONCLUSIONE

E' ragionevole attendersi, che venga trovata una soluzione per evitare duplicazioni di adempimenti, tramite un raccordo con il sistema Ts, che è gestito dal Mef e non dall'Agenzia.

venerdì 26 ottobre 2018

Fattura elettronica: conservazione e sanzioni

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Nell'articolo di oggi vediamo cosa viene previsto per quanto riguarda la conservazione e le sanzioni previste per le fatturazione elettronica.

CONSERVAZIONE

La formazione, emissione e trasmissione non sono sufficienti a garantire il rispetto dell'intera normativa. Ogni documento deve essere oggetto di una conservazione. E' importante capire che la semplice archiviazione in una cartella del PC non è sufficiente.
Al fine di adempiere agli obblighi di conservazione, è possibile utilizzare il servizio gratuito messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate, oppure l'utilizzo di appositi programmi (solitamente integrati in quelli che provvedono all'emissione e spedizione dei documenti).

SANZIONI

La fattura tra soggetti residenti che non sia stata emessa in formato elettronico, dalla data di decorrenza di tale obbligo, si intende non emessa.
Si rendono applicabili le sanzioni che variano dal 90% al 180% dell'imposta relativa all'imponibile non correttamente documentato e si applicano in misura fissa, da 250 a 2.000 euro, nel caso in cui la violazione non incida sulla corretta liquidazione.

CONSIDERAZIONI
Negli articoli scritti finora sulla fatturazione elettronica hanno avuto il solo scopo di fare un quadro generale di questa novità che coinvolgerà tanti imprenditori dal 2019. Prossimamente andrò più nel dettaglio con vari casi pratici.

lunedì 22 ottobre 2018

Fattura elettronica: recapito e ricezione

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Oggi continuiamo a parlare di fattura elettronica: vediamo cosa viene previsto in merito al recapito e alla ricezione.

RECAPITO

A seguito del buon esito dei controlli, il SdI recapita la fattura al soggetto destinatario in uno dei seguenti modi:
- PEC
- tramite specifici software.
E' caldamente consigliato l'indicazione nella propria area riservata dell'agenzia delle entrate (previa registrazione) della modalità con la quale si intendono ricevere le fatture elettroniche, associandole ad una specifica PEC oppure al codice destinatario associato al programma che si va utilizzando.

RICEZIONE

La data di ricezione, e quindi data dalla quale si può detrarre l'Iva, viene determinata sulla base delle modalità utilizzate per il recapito della fattura, ovvero:
- se ricevuta per PEC, dalla ricevuta di avvenuta consegna
- se ricevuta da uno specifico software, dalla data attestata dalla ricevuta di consegna telematica
- se ricevuta sul sito dell'Agenzia delle Entrate, dalla data in cui il destinatario prende visione del documento.
Esempio: acquisto in data 28/9, fattura datata 28/9 ma ricevuta il 2/10. La detrazione dell'Iva potrà essere effettuata soltanto a decorrere dal mese di ottobre.

venerdì 19 ottobre 2018

Fattura elettronica: procedimento e trasmissione

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Oggi continuiamo a vedere cosa viene previsto riguardo alla novità che ci sarà nel 2019 riguardo alla fatturazione elettronica.


PROCEDIMENTO

Il processo di fatturazione elettronica si articola nelle seguenti fasi:
- creazione documento in formato XML
- trasmissione al "Sistema di Interscambio" (SdI), che è un canale telematico gestito dall'Agenzia delle Entrate
- controllo del file dal SdI.
A questo punto possiamo avere due casi:
- in caso di esito negativo, il SdI invia una ricevuta di scarto entro 5 giorni dall'invio, con la conseguenza che la fattura (o fatture) si considerino non emesse e debbano essere nuovamente spedite;
- in caso di esito positivo, il SdI invia ricevuta di recapito del documento al destinatario.
Ultima fase è la conservazione del documento XML.


TRASMISSIONE

Il soggetto emittente può trasmettere la fattura elettronica essenzialmente secondo due modalità:
- utilizzando i servizi messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate (previa registrazione)
- utilizzando specifici software (personalmente, all'interno del nostro studio, metteremo a disposizione software che potranno gestire tutto il procedimento di fatturazione; nel caso foste interessati, contattaci).

martedì 16 ottobre 2018

Fattura elettronica: nozione, formato e ambito

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Il prossimo 01/01/2019 decorrerà l'obbligo di emissione della fattura in formato elettronico con riferimento alla generalità delle operazioni poste in essere dai titolari di partita iva; ciò comporterà che ogni fattura dovrà essere emessa secondo formato e con una specifica procedura, così come la ricezione dovrà seguire un preciso percorso.

NOZIONE E FORMATO

Art. 21.1 DPR 633/72: viene definita elettronica la fattura che sia stata emessa in qualsiasi formato elettronico che renda il documento inalterabile, cioè se viene trasmessa, ricevuta e accettata in formato elettronico (nello specifico, nel formato XML - eXstensible MArkup Language).
Non possono quindi considerarsi "elettroniche" le fatture che, pur create in tale formato, siano inviate e ricevute in formato cartaceo.

AMBITO SOGGETTIVO E OGGETTIVO

L'obbligo di adozione della fattura elettronica riguarderà:
- le operazioni cd Business to Business (B2B), effettuate verso altri soggetti passivi
- le operazioni cd Business to Consumer (B2C), poste nei confronti di soggetti privati.
I soggetti esonerati sono
- i soggetti che hanno aderito al regime dei minimi
- i soggetti che hanno aderito al regime forfettario.
Non è altresì esteso alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate e ricevute da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato.

mercoledì 10 ottobre 2018

Ginnastica posturale: quando è detraibile?

ginnastica-posturale-detraibile-caso-risparmio-fiscale

Oggi vediamo un caso riguardante le spese sanitarie, in particolare quelle che riguardano spese "riabilitative" come quelle della ginnastica posturale.

CASO

Ho effettuato delle sedute di ginnastica posturale presso un centro sportivo con un dottore in scienze motorie e massofisioterapia come da prescrizione medica. Sono detraibili tali spese?

NORMATIVA

La detraibilità della spesa sostenuta per la ginnastica posturale potrebbe essere riconosciuta solo se le sedute si fossero svolte in un centro specializzato sotto controllo medico o con un fisioterapista e anche se le prestazioni fossero state rese da un massofisioterapista con diploma di formazione triennale conseguito entro il 17 marzo 1999.

CONCLUSIONE

Tuttavia, la spesa per l'iscrizione ad una palestra non può essere qualificata spesa sanitaria, anche se accompagnata da un certificato medico che prescriva una specifica attività motoria. Detta attività, infatti, va inquadrata in un generale ambito salutistico di cura del corpo e non può essere riconducibile a un trattamento sanitario qualificato.

venerdì 5 ottobre 2018

Spese università all'estero

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Nell'articolo di oggi vediamo cosa prevede la normativa riguardo alle spese universitarie sostenute all'estero.

CORSI UNIVERSITARI ALL'ESTERO

Per quanto riguarda le spese di frequenza di corsi universitari all'estero, ai fini della detrazione, occorre fare riferimento all'importo massimo stabilito per la frequenza di corsi d'istruzione appartenenti alla medesima area disciplinare nella zona geografica in cui lo studente ha il domicilio fiscale (circolare 18/E/2016).

LOCAZIONE ALL'ESTERO PRESSO ATENEO

Per quanto riguarda il beneficio relativo ai canoni di locazione, la detrazione del 19% è ammessa su un importo complessivo non superiore a 2.633 euro, e spetta anche per le spese sostenute nell'interesse di persone considerate fiscalmente a carico (art. 15.2 Tuir).

lunedì 1 ottobre 2018

Interessi mutuo: solo abitazione principale

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Nell'articolo di oggi vediamo cosa è previsto riguardo alla detrazione degli interessi passivi del mutuo per l'acquisto dell'abitazione.

CASO

Sono proprietario al 50% di un immobile acquistato con i benefici "prima casa" con un mutuo, del quale ho detratto il 19% degli interessi passivi al 50%.
A seguito della separazione, ho acquistato un secondo immobile sempre con un mutuo. La residenza è stata trasferita in questo secondo immobile.
Posso portare ancora in detrazione gli interessi della prima abitazione?

NORMATIVA

Qualora il contribuente sia
- titolare di un mutuo ipotecario relativo all'acquisto di un immobile adibito ad abitazione principale di un suo familiare e
- contemporaneamente di un mutuo riguardante la propria abitazione principale,
gli interessi passivi possono essere detratti soltanto in relazione a quest'ultima.

CONCLUSIONE

Il concetto di "prima casa" è rilevante solo ai fini di imposte indirette, mentre per quanto riguarda gli interessi passivi è necessario che l'immobile costituisca dimora abituale (non necessariamente coincide con la residenza) entro un anno dall'acquisto.

mercoledì 26 settembre 2018

Detrazione affitto studenti fuori sede

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Oggi vediamo un caso riguardante l'affitto degli studenti fuori sede, analizzando i casi di detrazione.

CASO

Due figli hanno stipulato un contratto di affitto di studenti fuori sede. I genitori possono detrarre per ognuno di loro l'importo massimo di 2633,00 euro?

NORMATIVA

L'importo di 2.633 euro costituisce il limite complessivo di spesa sul quale ciascun contribuente può calcolare la detrazione del 19%. Questo limite sussiste anche nell'ipotesi in cui l'interessato sia un genitore in relazione a più contratti intestati a più di un figlio.
In presenza di più contratti intestati singolarmente ai figli, a carico di entrambi i genitori, ognuno di questi ha diritto a calcolare la detrazione autonomamente sull'intero importo di 2.633 euro.

CONCLUSIONE

Nel caso, il singolo genitore può quindi beneficiare della detrazione nel limite di questo importo anche se il contratto di locazione sia intestato a due figli.

giovedì 13 settembre 2018

Cialde detraibili dall'azienda

cialde-caffè-detraibili-caso-risparmio-fiscale

Oggi vediamo un altro caso che riguarda l'acquisto delle cialde per la macchina di caffè aziendale.

CASO

Nell'azienda è istallata una macchina da caffè per i dipendenti. L'Iva per l'acquisto delle cialde è detraibile?

NORMATIVA

L'acquisto di bevande non è oggettivamente detraibile a meno che le bevande non siano somministrate in distributori automatici collocati nei locali dell'impresa, senza distinguere i casi in cui gli alimenti siano destinati a clienti o dipendenti (art. 19, bis 1, lettera f).

CONCLUSIONE

Considerando che secondo la risoluzione 124/E/2000 le macchine del caffè funzionanti a cialde sono assimilabili ai distributori automatici, l'Iva assolta sulle cialde di caffè messe a disposizione del personale è detraibile.

martedì 11 settembre 2018

Bonus mobili: non trasferibile

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Oggi vediamo un caso particolare relativo al bonus mobili e la possibilità di trasferire tale beneficio ad altre persone.

CASO

Ho acquistato un appartamento ristrutturato nel 2007 e il venditore ha specificato che avrebbe mantenuto la titolarità delle detrazioni. Dovendo arredare casa, posso beneficiare del bonus mobili?

NORMATIVA

Il soggetto che fruisce del bonus mobili dev'essere lo stesso che fruisce della detrazione per ristrutturazioni, quantomeno in parte.

CONCLUSIONE

Quindi non è possibile nel caso proposto beneficiare del bonus mobili.
Non solo: in caso di trasferimento dell'immobile ristrutturato, il diritto al bonus mobili non si trasferisce mai
- né se il bonus edilizio rimane in capo al venditore
- né se il diritto alla detrazione per le quote residue si trasferisce all'acquirente.

giovedì 2 agosto 2018

Bonus mobili: piano cottura

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Nell'articolo di oggi affrontiamo un altro caso riguardante le spese che beneficiano del bonus mobili.

CASO

La sostituzione del piano cottura a gas della cucina con un piano dotato di valvola di sicurezza per il bloccaggio del gas in caso di fuoriuscita per malfunzionamento può fruire di agevolazioni fiscali?

NORMATIVA

La sostituzione del piano cottura fruisce del bonus mobili fino al 31/12/2018, ma solo se vengono eseguiti anche interventi di ristrutturazione edilizia nell'abitazione cui è destinato il piano cottura.

CONCLUSIONE

Pertanto, nel nostro caso, la sostituzione del piano cottura fruisce del bonus mobili solo se vengono contestualmente eseguiti lavori edili che fruiscono della detrazione del 50%.

lunedì 30 luglio 2018

Bonus mobili: accesso con gli infissi

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Nell'articolo di oggi proponiamo due casi relativi alla possibilità di usufruire del bonus mobili.


CASO 

E' possibile accedere al bonus mobili se si sostituisce la porta di ingresso? E nel caso dovessi sostituire gli infissi delle finestre?


NORMATIVA

La sostituzione della porta d'accesso all'appartamento fruisce della detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie. 
Per quanto riguarda gli infissi, quelli esterni (es. finestre) sono agevolabili come spese di ristrutturazione, mentre quelli interni non sono considerati opere edili, ma oggetti di arredo.


CONCLUSIONE

Quindi sia la sostituzione della porta di ingresso, sia la sostituzione degli infissi esterni, possono far accedere al bonus mobili.
NB: la detrazione per il risparmio energetico non consente l'accesso al bonus mobili, ma solo le spese di ristrutturazione.

lunedì 23 luglio 2018

Agevolazioni prima casa dopo l'assegnazione all'ex

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Oggi analizziamo un caso che riguarda l'agevolazioni (in questo caso quelli prima casa) e la separazione dal coniuge.

CASO

Sono unico proprietario di un immobile acquistato nel 2005 con agevolazione "prima casa". Nel 2012 mi sono separato e il giudice ha assegnato l'immobile alla ex moglie e al figlio. Se acquisto una nuova abitazione, posso usufruire dell'agevolazione prima casa?

NORMATIVA

E' previsto che la proprietà di un immobile acquistato con le agevolazioni "prima casa" preclude la possibilità di poter nuovamente fruire delle agevolazioni per l'acquisto di un altro immobile. L'assegnazione attribuisce al coniuge un diritto personale (e non reale) di godimento, senza cioè incidere sulla proprietà.

CONCLUSIONE

Quindi il marito non potrà beneficiare di nuovo delle agevolazioni "prima casa" perchè, appunto, per il beneficio occorre che l'acquirente non sia titolare, neppure per quote, di un'altra abitazione per il cui acquisto si sia fruito dell'agevolazione.

martedì 17 luglio 2018

Agevolazioni prima casa anche se cambia residenza

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Oggi affrontiamo un caso particolare relativo all'agevolazione prima casa.

CASO

Cosa succede all'agevolazione prima casa se anche uno solo dei coniugi trasferisce la residenza altrove, anche nel caso in cui siano separati di fatto?

NORMATIVA

Se la casa è di proprietà esclusiva di un coniuge che vi mantiene la residenza, il fatto che i coniugi siano sposati  in regime di comunione legale dei beni e che l'altro coniuge stabilisca la propria residenza in un'altra abitazione non comporta la decadenza dalle agevolazioni fiscali "prima casa".

CONCLUSIONE

Nel caso proposto, quindi, l'agevolazione prima casa rimane al coniuge che mantiene la propria residenza presso quell'abitazione di sua proprietà esclusiva.

martedì 3 luglio 2018

Interessi passivi su mutuo

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Nell'articolo di oggi percorriamo le regole generali riguardante la detrazione degli interessi passivi su mutuo.

REGOLA GENERALE

Gli interessi passivi su mutui danno diritto alla detrazione del 19% secondo i limiti e le condizioni a seconda della diversa finalità del mutuo contratto dal contribuente.
La detrazione spetta con riferimento agli interessi pagati, a prescindere dalla scadenza della rata. Comprende:
- l'intero importo delle maggiori somme corrisposte a causa delle variazioni del cambio di valuta
- la commissione spettante agli istituti per l'attività di intermediazione
- gli oneri fiscali, compresa l'imposta per l'iscrizione o cancellazione di ipoteca e imposta sostitutiva sul capitale prestato
- le spese di istruttoria
- le spese di perizia tecnica
- l'onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo.

SPESE ESCLUSE

Sono escluse dalla detrazione
- le spese di assicurazione dell'immobile
- l'onorario del notaio per la stipula del contratto di compravendita
- le imposte di registro, Iva, ipotecarie e catastali connesse al trasferimento dell'immobile
- gli interessi derivanti da tipi di finanziamento diversi da quelli relativi a contratti di mutuo.

LIMITI DI DETRAIBILITA'

In caso di mutuo intestato a più soggetti, ogni cointestatario può fruire della detrazione unicamente per la propria quota e quindi non è possibile portare in detrazione la quota degli interessi sostenuti per conto di familiari fiscalmente a carico.
Nel caso di mutuo cointestato tra i due coniugi di cui uno a carico dell'altro, il coniuge che ha sostenuto interamente la spesa può fruire della detrazione per entrambe le quote. La condizione di coniuge fiscalmente a carico deve sussistere nell'anno di imposta in cui si fruisce della detrazione.

mercoledì 27 giugno 2018

Bonus mobili con rifacimento impianto idrico

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Oggi vediamo un caso riguardante l'accesso al bonus mobili.

CASO

Ci sono da effettuare delle modifiche all'impianto idrico con rottura del muro e predisposizione di nuove tubature. Si potrà usufruire del bonus mobili?

NORMATIVA

Le manutenzioni straordinarie consentono l'accesso al bonus mobili. Nel caso in questione, la modifica dell'impianto idrico con sostituzione delle tubature viene considerata manutenzione straordinaria.

CONCLUSIONE

Quindi in questo caso è possibile accedere al bonus mobili.
NB: da verificare se il regolamento urbanistico richiede una Cila (comunicazione inizio lavori asseverata) o è sufficiente una dichiarazione sostitutiva.

mercoledì 20 giugno 2018

Lavori in un mini-condominio

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Oggi analizziamo un caso molto particolare riguardante i lavori in edifici composti da pochi appartamenti.


CASO

In un edificio composto soltanto da tre appartamenti sovrapposti è necessario fare dei lavori sul tetto. Visto che i proprietari dei primi due piani non vogliono partecipare alle spese, è possibile effettuare la spesa solo dal diretto interessato e detrarsi il 50% dei lavori?


NORMATIVA

Anche se le spese sono interamente sostenute dal proprietario dell'ultimo piano, il tetto dell'edificio resta comunque una parte comune e le spese vengono ripartite secondo la quota di proprietà.


CONCLUSIONE

Anche in presenza di un condominio "minimo", le spese di rifacimento del tetto sono detraibili da ciascun proprietario, nei limiti della tabella millesimale o del piano di riparto che tenga conto della proprietà individuale.

giovedì 14 giugno 2018

Comunicazione Enea: novità 2018

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Oggi vediamo di approfondire una novità riguardante la comunicazione da fare all'Enea attraverso un caso.


CASO

Devo installare in un edificio senza riscaldamento, un impianto con caldaia a condensazione. Quale detrazione spetta? Deve esser fatta la comunicazione all'Enea?



NORMATIVA


Non essendoci un impianto di riscaldamento preesistente, non si rende applicabile la detrazione per interventi di risparmio energetico, ma quella per le ristrutturazioni edilizie al 50%. Nonostante non rientri tra gli interventi di risparmio energetico, da quest'anno è comunque necessaria la comunicazione all'Enea.


CONCLUSIONI


Quindi, dal 2018 dovranno essere trasmesse per via telematica all'Enea le informazioni sugli interventi di ristrutturazione edilizi. L'obbligo riguarda tutte quelle categorie di lavori che, non potendo rientrare tra gli interventi dell'ecobonus al 65%, sono comunque agevolati con la detrazione irpef al 50% come interventi di risparmio energetico.

Tuttavia, si consideri che l'Enea ha comunicato di essere "in attesa di specifiche indicazioni da parte delle istituzioni di riferimento". Pertanto, per gli interventi di ristrutturazione edilizia (con detrazione del 50% che comportano la riduzione dei consumi energetici, per ora "si invitano gli utenti a non trasmettere a Enea dati e/o documenti fino all'apertura dell'apposito nuovo sito".

lunedì 11 giugno 2018

Buonus verde: impianto di irrigazione

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Oggi vediamo un caso relativo al bonus verde, così da ribadire i principi cardine di questa novità 2018.

CASO

Sul terrazzo voglio installare un impianto di irrigazione e grossi vasi. L'intervento può rientrare tra quelli definiti "sistemazione a verde di aree scoperte"?

NORMATIVA

Tra gli interventi che possono beneficiare del nuovo bonus verde, soltanto per l'anno 2018, ci sono le spese relative alla sistemazione a vere di aree scoperte private. Devono comunque trattarsi di lavori straordinari.

CONCLUSIONE

Quindi i lavori del nostro caso possono beneficiare del bonus verde, ma a certe condizioni:
- non deve essere compiuto in economia: infatti l'Agenzia ritiene tale tipologia di lavori incongruente con il concetto di interventi straordinari 
- per quanto riguarda le piante da vaso, il loro acquisto può rientrare nel bonus verde solo se abbinato a interventi di sistemazione a verde "pesanti", cioè che "si inseriscono in un intervento relativo all'intero giardino o area interessata, consistente nella sistemazione a verde ex novo o nel radicale rinnovamento dell'area esistente".
Quindi trattandosi di un nuovo impianto ex novo, l'intervento è sicuramente straordinario.