giovedì 26 gennaio 2017

Cedolare secca: revoca


Oggi analizzeremo la revoca della cedolare secca, guardando cosa prevede la normativa in questo caso e quali adempimenti sono previsti. Su questo blog puoi vedere la normativa in generale, quando conviene e le novità 2017.

PREMESSA
Sappiamo che con la cedolare secca si paga un'imposta fissa in sostituzione all'Irpef, addizionali e imposta di registro e di bollo, con la contestuale rinuncia all'adeguamento del canone. L'imposta è del 21% oppure del 10% in caso di contratto a canone concordato.
Tale opzione è data alla persona fisica proprietaria di un immobile (diverso da A/10) che viene affittato a finalità abitative (e relative pertinenze, senza nessun limite di numero).

NORMATIVA
L'opzione a cedolare vincola per l'intero contratto, con possibilità di revoca prima della scadenza.
Quindi può essere effettuata in ciascuna annualità successiva a quella di opzione, cioè entro il termine previsto per il pagamento dell'imposta di registro relativa all'annualità (ovvero entro 30gg dalla scadenza).

ADEMPIMENTI
Deve essere inviata comunicazione all'inquilino e presentare il modello RLI all'Agenzia delle Entrate.
Ricorda: per le annualità successive alla revoca, dovrà essere versata l'imposta di registro nella misura del 2%. Per questo si ritiene opportuno comunicare la revoca all'inquilino, visto che il pagamento di tale imposta è solidale tra le parti.

DUBBIO
In caso di revoca, l'aggiornamento ISTAT si calcola sull'ultima annualità oppure dall'ultima volta che è stato richiesto (ovvero dalla decorrenza del contratto)? Sì è del parere che l'aggiornamento decorre dall'annualità in cui è revocata l'opzione.

RI-OPZIONE
In seguito alla revoca è possibile esercitare nuovamente l'opzione. Le imposte di registro e di bollo già versate non potranno però essere rimborsate.

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