sabato 31 dicembre 2016

Buon 2017!!

Oggi è l'ultimo giorno dell'anno e ci si prepara all'arrivo del 2017.

Un nuovo anno è come un libro bianco: la penna è nelle tue mani. E' l'occasione giusta per scrivere una nuova storia ricca di soddisfazioni ed opportunità.

Che i tuoi sogni brillino nel cielo, e ti diano l'entusiasmo di perseguirli in questo nuovo anno, opportunità nuove per: cambiare, scegliere e gioire.
Sogna e agisci ora! Il potere è nelle tue mani! Buon 2017!

venerdì 30 dicembre 2016

Lettere di intento: cosa sono e le novità 2017

lettere-intento-novità
Oggi vedremo un'altra novità, che partirà dal 01/03/2017 che riguarda le lettere di intento. Prima però vediamo che cosa sono e chi le può utilizzare.

COS'E' UNA LETTERA DI INTENTO?
E' una comunicazione fatta dagli esportatori abituali che gli permette di acquistare (entro certi limiti) senza IVA.

CHI E' CONSIDERATO ESPORTATORE ABITUALE?
Esportatore abituale è considerato colui che effettua più del 10% di volume di affari in esportazioni (intra e extra-cee, cessioni a San Marino...).
Sono comunque esclusi:
- chi ha iniziato l'attività nell'anno: infatti si guarda il volume di affari dell'anno precedente, che costituisce il limite di acquisti senza IVA.
- i produttori agricoli in regime speciale art. 34 DPR 633/72
- i contribuenti minimi

ADEMPIMENTI
La lettera deve essere inviata telematicamente all'Agenzia delle entrate tramite Fisconline oppure tramite intermediario.
Successivamente, quando si ha la ricevuta di avvenuta trasmissione, bisogna comunicarla ai fornitori che devono emettere fattura senza iva; tali soggetti possono verificare sul sito dell'A.E. l'effettiva comunicazione della lettera.
Il fornitore emetterà la fattura "non imponibile art. 8 co. 1 lett. c) DPR 633/72" con la dicitura "operazione senza IVA come da vs lettera d'intento n. ... del ...".
Sia cedente e cessionario devono registrare la lettera di intento in un apposito registro.

NOVITA' SUL CONTENTUTO
La lettera poteva essere emessa:
- relativamente ad una specifica operazione
- relativamente ad un determinato importo, raggiunto il quale il cedente torna ad emettere fatture con IVA
- relativamente ad un periodo di tempo, che può coincidere al massimo con l'anno solare.
Dal 01/03 quest'ultimo punto non ci sarà più.

PROBLEMA
Nel 2017 saranno quindi necessari due invii (uno con il modello ante 01/03 e uno con il modello post 01/03) se con il vecchio modello è stato comunicato il periodo di tempo.

giovedì 29 dicembre 2016

Regime per cassa

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In questo post parleremo del regime per cassa che sarà il regime obbligatorio per tutte le imprese che sono in contabilità semplificata. Vedremo quindi le differenze e le problematiche che sorgeranno con l'abbandono del regime di competenza.

DIFFERENZA TRA REGIME DI CASSA E COMPETENZA
Vediamo di fare un esempio.
Ipotizziamo di fare solo una vendita al 31/12/16 di 10.000 euro + Iva (riscossione a 30gg) e non avere acquisti.
Regime di competenza: il reddito è calcolato indipendentemente dall'incasso; quindi nel 2016 dichiaro 10.000 euro.
Regime di cassa: si guarda il momento dell'incasso/pagamento; quindi i 10.000 euro li dichiaro l'anno successivo.
NB: riguarda non solo i ricavi, ma anche i costi!!
NB2: il criterio di cassa vale anche ai fini IRAP.

SOGGETTI INTERESSATI
Il cambio di regime vale per chi era in contabilità semplificata (quelli in ordinaria continuano con quello di competenza).
La contabilità semplificata è un'opzione che hanno le ditte individuali e le società di persone che hanno ricavi inferiori a 400.000 euro (servizi) o 700.000 euro (altre attività).

CASO PARTICOLARE
Del 2017 viene sottratto l'importo delle rimanenze finali imputate nel 2016.
Conseguenza: nel 2017 molti contribuenti potrebbero trovarsi in perdita. 

REGISTRI DA ADOTTARE
Con questo nuovo regime, oltre al registro IVA vendite/acquisti si aggiunge il registro incassi/pagamenti.

CONSIGLI
Viste le caratteristiche del nuovo regime, si consiglia di annotare su un registro le date di incasso e pagamento delle singole fatture, oppure riportare sul documento stesso la data dell'avvenuto incasso/pagamento.

mercoledì 28 dicembre 2016

IRI: la nuova imposta sul reddito d'impresa

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In questo articolo voglio parlare del nuovo regime di tassazione IRI, introdotto dalla Legge di Stabilità. Vedremo non solo cos'è e chi ne verrà colpito, ma anche un esempio sull'eventuale risparmio fiscale che può derivare da questa tassazione.

COS'E' IRI? 
E' l'Imposta sul Reddito d'Impresa, regime di tassazione opzionale (quindi alternativa al regime "normale") che prevede un'aliquota del 24% sul reddito d'impresa che l'imprenditore decide di lasciare in azienda. Tale opzione ha durata quinquennale (rinnovabile).

CHI E' INTERESSATO?
Sono interessate a tale regime le imprese individuali, le società di persone e le SRL trasparenti che operino in contabilità ordinaria (sono esclusi professionisti e lavoratori autonomi).
Infatti fino al 2016 tali soggetti vengono tassati su tutti gli utili alle aliquote IRPEF, che variano a seconda della fascia di reddito.
Per il 2017 potranno invece far tassare ad un'aliquota fissa (24%) gli utili che non prelevano dall'impresa (il resto rimane soggetto a IRPEF).
NB: a livello contributi, il reddito da considerare è sempre l'utile conseguito dall'impresa.

NORMATIVA SULLE PERDITE
Le perdite maturate nei periodi di applicazione IRI saranno computate in diminuzione del reddito dei periodi di imposta successivi per l'intero importo senza vincoli temporali (nel regime "normale" invece è 5 anni).
Nel caso poi si decida di uscire dal regime e rimangono perdite non utilizzate, esse si considerano maturate nell'ultimo anno (da qui partono i 5 anni).

CONVENIENZA
Per valutare la convenienza c'è da considerare che sul reddito lasciato in azienda l'imprenditore non può far valere eventuali oneri personali detraibili/deducibili: quindi molto dipende dal singolo caso personale (a livello di oneri) e dall'utile lasciato nell'impresa.
Vediamo due esempi numerici.

ESEMPIO: reddito 50.000, oneri deducibili 10.000, oneri detraibili 1.200
CASO 1: utile lasciato interamente in azienda.
Nel regime ordinario...
IRPEF: (50.000-10.000)=40.000 -> imp. lorda 11.520-1.200=10.320 imp. netta
Nel regime opzionale...
IRI: 50.000*24%=12.000 imp. netta
In questo caso conviene il regime ordinario
CASO 2: utile lasciato nell'impresa 20.000 euro.
Nel regime ordinario l'imposta netta è sempre 10.320
Nel regime opzionale...
IRI: 20.000*24%=4.800 a cui va aggiunto l'IRPEF dell'utile prelevato
IRPEF: 30.000-10.000=20.000 -> imp. lorda 4.800-1.200=3.600 imp. netta
Totale: 4.800+3.600=8.400
Quindi in questo caso conviene il regime opzionale.

martedì 27 dicembre 2016

Le novità fiscali 2017 - parte 2 (privati)

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Dichiarazione 730: scadenza al 7 luglio di ogni anno. Eventuale rettificativa entro il 10 novembre.

Equitalia: dal 1° luglio viene soppressa e sostituita con “Agenzia delle entrate – Riscossione”.

Rottamazione cartelle: possibile fare richiesta di annullamento delle sanzioni e degli interessi per le cartelle Equitalia notificate dal 2000 al 2016. I versamenti dovranno essere effettuati in un'unica rata, oppure in 5 rate (nel 2017 pagare almeno il 70% con scad. 31/7 – 30/09 – 30/11; il restante nel 2018 con scadenze 30/04 – 30/09).

Notifica avvisi di accertamento: dal 1° luglio 2017 avverranno tramite pec per tutte le imprese individuali, società e professionisti.

Sospensione termini feriali: sono sospesi i termini dal 1° agosto al 4 settembre
  • per la trasmissione di documenti richiesti dall'agenzia delle entrate
  • pagamento delle somme dovute a seguito dei controlli

Cedolare secca: la mancata presentazione della comunicazione relativa alla proroga del contratto non comporta la revoca dell'opzione; comunque il contribuente verrà sanzionato.

F24 privati: soppresso l'obbligo di pagamento telematico degli F24 superiori a 1.000 euro senza compensazione.

Eco-bonus: previste le seguenti detrazioni
Per i condomini: dal 2017 al 2021
  • 70% per interventi che riguardano l'involucro con un'incidenza superiore al 25%
  • 75% per interventi finalizzati a migliorare la prestazione energetica
  • 50% per interventi di ristrutturazione

Interventi antisismici: dal 2017 al 2021 detrazione del 50% nelle zone sismiche ad alta pericolosità in 5 quote con limite massimo di 96.000. La detrazione sale al 70% per interventi che riducono il rischio sismico ad una classe inferiore, oppure al 80% se riduce di due classi di rischio.

Bonus mobili: proroga al 2017 la detrazione al 50% per l'acquisto di mobili con limite di 10.000 euro.

Riqualificazione energetica: proroga al 2017 e 2018 della detrazione al 65% per interventi di riqualificazione energetica.

Condomini: la ritenuta del 4% è effettuata dal condominio quando l'ammontare raggiunga 500 euro, che è comunque obbligato al versamento entro il 30 giugno e 20 dicembre.

PS: alcune delle novità saranno trattate singolarmente nei prossimi articoli del blog.

sabato 24 dicembre 2016

Auguri di buon natale

Siamo arrivati agli auguri di rito. Con gli occhi pieni di luce e le canzoni tradizionali a scaldarci il cuore, guardiamo al futuro, dimenticando per un attimo le preoccupazioni quotidiane.

Attorno all'albero, attorno al presepe, stappando una bottiglia con i parenti e gli amici di sempre, riscopriamo i valori veri della vita, e lasciamoci andare ad un sorriso, perché la vita è anche questo; anzi, il Natale ci ricorda che dovrebbe essere soprattutto questo... amore.

"Se il natale non esistesse già, l'uomo dovrebbe inventarlo. Ci deve essere almeno un giorno all'anno a ricordarci che stiamo su questa terra per qualcos'altro oltre che per la nostra generale ostinazione" (Eric Sevareid)


PS: gli articoli continueranno il 27/12, con la seconda parte delle novità. Successivamente vedremo altri casi pratici in altri ambiti.

venerdì 23 dicembre 2016

Le novità fiscali 2017 - parte 1 (imprese)

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La legge finanziaria ha apportato molte modifiche per l'anno 2017, dove come sempre troviamo proroghe, soppressioni e introduzione di nuovi adempimenti. Oggi vediamo alcune novità che riguardano prettamente imprenditori individuali, società e professionisti (prossimamente vedremo quelle che riguardano più da vicino i privati).

Principio di cassa: viene abolito il principio di competenza. Quindi tutte le società in contabilità semplificata dovranno comunicarci incassi e pagamenti di tutte le fatture. Questo comporta che oltre al registro vendite e registro acquisti, dovrà essere istituito un registro cronologico. Il reddito verrà determinato dalla differenza tra incassi e pagamenti (non esisteranno più le rimanenze).
CONSIDERAZIONE: questo comporterà sicuramente una maggiore attenzione da parte del contribuente (la soluzione migliore sarà rendere tutta l'attività aziendale tracciabile?). Il vantaggio è che si dichiarerà un reddito più vicino a quello realmente percepito nell'anno solare.

Contrasto all'evasione: lo spesometro (comunicazione fatture attive e passive) passa da annuale a trimestrale. Viene inoltre introdotta la comunicazione delle liquidazioni iva, anch'esse trimestrali.
Sanzioni: per lo spesometro 2 euro per ciascuna fattura omessa/incompleta/errata fino ad un massimo di 1000 euro (ridotte a metà se corretta entro 15gg); per le liquidazioni da 500 a 2000 euro (ridotte a metà se corretta entro 15gg).
Eliminata la comunicazione delle operazioni con paesi black list e gli acquisti intracomunitari. Soppressa anche la comunicazione degli acquisti senza addebito di iva effettuati a San Marino.
CONSIDERAZIONE: come si può notare gli adempimenti sono quadruplicati e, forse, non sono in grado di contrastare realmente l'evasione. Di sicuro si dovrà essere più attenti nella fatturazione, riducendo al minimo errori.

Dichiarazione iva: scadenza al 28/02 (anziché 30/09). Innalzato il limite da 15 a 30.000 l'obbligo di fideiussione nei rimborsi iva.
CONSIDERAZIONE: in questo caso si riducono i casi in cui un'azienda doveva ricorrere al pagamento del visto del professionista, ma comporta una maggiore velocità a chiudere l'anno precedente.

Studi di settore: aboliti e sostituiti con “indici sintetici di affidabilità fiscale”.
CONSIDERAZIONE: da vedere se saranno più vicini alla realtà, cosa che è stata sempre contestata con gli studi di settore.

Imprenditori agricoli: esenzione Irpef dal 2017 al 2019 dei redditi domenicali e agrari.
CONSIDERAZIONE: incentivo che favorisce molto il settore agricolo.

Super-ammortamento: riconosciuto un ammortamento maggiorato del 40% all'acquisto di nuovi beni strumentali. Aliquota che sale al 150% per gli investimenti effettuati su beni strumentali nuovi di alto contenuto tecnologico.
CONSIDERAZIONE: ottimo incentivo per chi deve fare investimenti aziendali, soprattutto a livello tecnologico.

Nota di credito: l'emissione di nota di credito, nel caso di mancato pagamento connesso a procedure concorsuali, è possibile solo dopo che si siano concluse infruttuosamente.

Deducibilità veicoli rappresentanti: innalzato limite di deducibilità del noleggio degli autoveicoli da 3.615,20 euro a 5.164,57 euro.

Gestione separata Inps: per il 2017 aliquota al 25% (anziché 29% per il 2017 e 33% per il 2018).

Rivalutazione quote e terreni: prorogata rivalutazione per il 2017, con pagamento di un'imposta sostitutiva dell'8%.

giovedì 22 dicembre 2016

Disciplina degli omaggi natalizi

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Siamo vicini a Natale e oggi voglio parlarvi della normativa che riguarda gli omaggi natalizi. Come vedremo, anche in un ambito come questo. la scelta può ricadere su una tipologia di prodotto o meno, a seconda della propria situazione di bilancio.

REGOLA 1: Acquisto beni da cedere gratuitamente AI CLIENTI
Per le imprese:
- se costo unitario <50 euro: costo deducibile e iva detraibile
- se costo unitario >50 euro: costo deducibile (nei limiti previsti dalle spese di rappresentanza) e iva indetraibile
Precisazione: per le imprese le spese di rappresentanza hanno limiti di deducibilità che variano a seconda dei ricavi conseguiti.
Per i liberi professionisti:
Acquisto beni da cedere gratuitamente
- spese di rappresentanza: limite di deducibilità = 1% dei ricavi

REGOLA 2: acquisto di beni da cedere gratuitamente AI DIPENDENTI: iva indetraibile.

REGOLA 3: cessione di beni che rientrano nella attività: operazione imponibile iva
- emettere autofattura
- emettere fattura: poco usato perché obbligati a chiedere l'iva al cliente
- registro degli omaggi: poco usato perché è un adempimento in più
Eccezioni:
- campioni di modico valore: necessario riportare sulla confezione “campione gratuito”
- prodotti con iva indetraibile
- prodotti non idonei alla commercializzazione

REGOLA 4: cessione di beni che non rientrano nell'attività: operazione fuori campo art. 2
Vediamo alcuni esempi particolari.

CASO 1:
- acquisto 100 penne a 1 euro → costo deducibile
- acquisto 10 penne a 70 euro → spese di rappresentanza, limiti di deducibilità

CASO 2: le ceste natalizie: compro 1 panettone a 5 euro, formaggio da 25 euro e vino da 25 euro.
- se inserisco tutto in un cesto → di rappresentanza (deducibilità limitata)
- se vengono impacchettati singolarmente → costo deducibile

CASO 3: bene autoprodotto con costo di produzione 30 euro, valore di mercato 100 euro
- per la soglia dei 50 euro si guarda il valore di vendita, per il costo si guarda il costo di produzione → spesa di rappresentanza, ma per 30 euro

CASO 4: le cene
- con i dipendenti: deducibile al 75% (perché spese di ristorazione) nel limite del 5permille del costo del lavoro del dipendente e iva indetraibile
- con i clienti: deducibile al 75% (perché spesa di ristorazione) e iva indetraibile

CONCLUSIONE: come vedete, a seconda di cosa viene comprato e a chi viene ceduto cambia la possibilità di portare tutto a spesa o meno e vendere con o senza iva!!

mercoledì 21 dicembre 2016

Locazione: credito di imposta per canoni non riscossi


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Come abbiamo visto nel precedente articolo, accade che gli inquilini non corrispondano i canoni di locazione. In questi casi i proprietari hanno titolo per avviare la c.d. “procedura di sfratto dell’inquilino moroso”, procedura avviata presso il Tribunale che culmina con lo sfratto.

REGOLA GENERALE: i canoni di locazione vanno sempre indicati in dichiarazione anche se non percepiti.

ECCEZIONE: i canoni non percepiti possono essere non dichiarati se, entro il termine di presentazione della dichiarazione, si è concluso il procedimento di convalida di sfratto per morosità.

CASO: non sono stati riscossi i canoni di novembre e dicembre 2015. Il provvedimento di sfratto è emesso dopo l’invio della dichiarazione dei redditi relativi al 2015 (quindi oltre il 30/09/2016).

PROBLEMA: secondo la regola generale, devo dichiarare anche i canoni non riscossi (e quindi pagarci le tasse).

SOLUZIONE: posso recuperare un credito di imposta pari alle imposte pagate in eccedenza.

Il credito può essere indicato nella prima dichiarazione successiva alla conclusione del procedimento giurisdizionale e, comunque, non oltre il termine di prescrizione decennale. Tale eccedenza potrà essere utilizzata in diminuzione di altri eventuali debiti scaturenti dalla dichiarazione oppure richiesti a rimborso.

ATTENZIONE: l’eventuale successiva riscossione comporterà l’obbligo di dichiarare tra i redditi soggetti a tassazione separata (salvo opzione per la tassazione ordinaria) il maggior reddito imponibile rideterminato.

martedì 20 dicembre 2016

Canoni di locazione non riscossi: trattamento fiscale


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Molte volte capita che un privato debba dichiarare i canoni di affitto dell’immobile locato, nonostante non abbia riscosso l’affitto: in questo articolo tratterò cosa prevede la normativa fiscale. In un successivo articolo vedremo quando possiamo farci riconoscere un credito di imposta sui canoni non riscossi.

REGOLA: il locatore può non dichiarare i canoni non percepiti quando è in possesso di un provvedimento di morosità emesso dal giudice (cioè un provvedimento di sfratto).
La regola è quindi molto semplice, ma vediamo un caso particolare, dove molti privati sottovalutano tale regola e si ritrovano costretti a dichiarare canoni non percepiti (e in pratica non avere nessun modo di poter riscuoterli anche in futuro).

CASO: appartamento locato con contratto 4+4 (i primi 4 anni scadono a novembre 2016). Con preavviso di 6 mesi (a maggio) il conduttore comunica di voler recedere anticipatamente. Ovviamente il conduttore non paga i canoni che vanno da maggio a novembre, in quanto ha lasciato libero l’immobile, ma consegna le chiavi solo a novembre. Viene comunicato all’Agenzia delle entrate il recesso del contratto ai fine dei 4 anni.

PROBLEMA: finché non sussiste un provvedimento giudiziale di morosità, il locatore deve dichiarare i canoni previsti dal contratto di locazione (quindi anche quelli da maggio a novembre).

SOLUZIONE: il fatto che il conduttore abbia lasciato l’immobile a maggio non lo libera dall’obbligo di versare i canoni fino a scadenza e, quindi, il locatore può pretendere i canoni non corrisposti. Certo è che nella realtà difficilmente uno chiederà dei canoni per un affitto di un immobile lasciato libero anzitempo.

CONCLUSIONE: ricordatevi bene la regola: se non è “chiuso” il contratto di locazione, l’unico modo per non dichiarare i canoni non percepiti è avere un provvedimento di convalida di sfratto.