mercoledì 5 luglio 2017

Detrazione al marito se risiede nell'abitazione

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In questo articolo vediamo un caso che mette in risalto una condizione richiesta nelle spese di ristrutturazione: la residenza.

CASO

Convivo con mia moglie dal 2015 in un immobile di sua proprietà.
Nel 2016 abbiamo effettuato lavori di ristrutturazione. Le fatture sono tutte intestate a me e i pagamenti sono tutti stati fatti regolarmente con bonifico.
Non risulto parte dello stato di famiglia di mia moglie, non avendo mai trasferito la residenza. Il tecnico ci ha fatto sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio nella quale abbiamo dichiarato di essere conviventi. Tale documento è sufficiente.


NORMATIVA

In assenza di matrimonio, la convivenza di fatto è quella risultante dai registri anagrafici, ma può essere oggetto di autocertificazione.
Per le coppie regolarmente sposate, la detrazione Irpef del 50% si applica anche in favore dei familiari conviventi.
Il familiare convivente può essere ammesso a fruire del beneficio, a condizione che:
- sussista la situazione di convivenza sin dall'inizio dei lavori
- le spese risultino effettivamente a carico del familiare convivente.
L'importante è che giuridicamente egli risieda con la moglie.


CONCLUSIONE

Il marito convivente ha diritto alla detrazione anche se la casa è di proprietà esclusiva della moglie
Nel caso, il marito risiede in un'altra abitazione e non può essere invocata l'autocertificazione perché non quest'ultima vale solo nell'ipotesi in cui il soggetto non risulti nello stato di famiglia ma comunque non risieda in un'altro immobile.

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