lunedì 2 ottobre 2017

Il ravvedimento Iva è morto!

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Il ravvedimento Iva praticamente è morto. In questo articolo spiegheremo perché.


COMUNICAZIONE LIQUIDAZIONI PERIODICHE

Con l'introduzione della Comunicazione Periodica delle Liquidazioni Iva, l'Amministrazione finanziaria ha acquisito le informazioni di debito/credito di periodo dei contribuenti. Questo ha permesso di accelerare molto il recupero delle somme non versate.


TEMPISTICHE

Dopo l'invio della comunicazione relativa al 1° trimestre del 12/06, già nel mese di luglio l'Agenzia aveva avvisato tramite PEC coloro che non risultavano in regola con il versamento. 
La comunicazione altro non era che una "lettera di compliance" che rimarcava come dai controlli effettuati (incrociando comunicazione e versamenti) non risultasse versata l'Iva dovuta del primo trimestre. Non solo: il contribuente veniva invitato a ravvedere la propria posizione (o, in caso di errore, a segnalare l'inesattezza tramite il canale civis).

PROBLEMATICHE

Ma chi non ha potuto pagare l'Iva del 1° trimestre per situazione di ristrettezza economica, può avere le disponibilità per adempiere in così poco tempo? Nella gran parte delle situazioni ovviamente no.
Purtroppo l'Agenzia sta già mandato le prime irrogazioni di sanzioni; l'omesso versamento Iva del primo trimestre è già passato al vaglio dell'Ufficio Controlli Automatizzati. Così ecco arrivare le multe, che comprendono imposta, interessi e sanzioni piene, ovvero al 30% (fatti salva la riduzione al 10% in caso di versamento nei 30 giorni).

IN PASSATO

L'impresa e/o professionista in difficoltà, prima delle comunicazioni Periodiche Iva, aveva molto più tempo per sperare di farcela a pagare il dovuto, potendo utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso e quindi ridurre in maniera significativa le sanzioni. 
L'Agenzia delle entrate poteva incrociare i versamenti solo dopo la dichiarazione Iva (per l'anno 2016 inviata il 28/02/2017) e, di solito, le multe arrivavano non prima di 5/6 dall'invio della dichiarazione. In pratica c'era circa un anno per mettersi in regola.

SITUAZIONE ATTUALE

Oggi, con la comunicazione periodica, l'azienda si vede già sanzionato in misura piena a 4 mesi dal mancato versamento, e non può nemmeno avvalersi del ravvedimento operoso, perché quest'ultimo è inibito laddove siano già iniziati i controlli.

CONCLUSIONE

Non c'è un attimo di respiro, non c'è modo di far fronte ad una situazione di difficoltà, magari temporanea, senza essere perseguitati dalle sanzioni.
Addirittura qualcuno consiglia che, qualora esista il rischio di non riuscire a versare l'imposta, sia meglio omettere del tutto la Comunicazione Periodica, per eventualmente ravvederla più avanti. Un comportamento certamente da non condividere e non corretto, ma che avrebbe i tratti dell'istinto di sopravvivenza.

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