Dopo
aver visto le regole riguardanti il ravvedimento, passiamo oggi a
degli esempi di calcolo e alle varie “tipologie” di pagamento
previste dalla normativa.
ESEMPIO
1: RAVVEDIMENTO “CLASSICO”
Il
16/11/2015 dovevo pagare una ritenuta di 500 euro. Mi ravvedo il
30/01/2017.
La
sanzione da pagare è quella del 4,29%: quindi 500*4,29%= 21,45 euro
Per
gli interessi:
- dal
17/11/15 al 31/12/15: sono 45 giorni allo 0,5%, quindi 0,31 euro;
- il
2016: sono 365 giorni allo 0,2%, quindi 1,00 euro;
- dal
01/01/2017 al 30/01/2017: sono 30 giorni allo 0,1%, quindi 0,04
euro.
Totale
interessi: 1,35 euro.
Totale
da pagare: 500 + 21,45 + 1,35 = 522,80
Considerazione:
ai tassi attuali pagare in ritardo non è così svantaggioso,
considerando anche quanto costano gli scoperti in banca. Quindi,
conviene pagare i tributi quando effettivamente abbiamo le
disponibilità per pagare, piuttosto che andare scoperti in banca e
pagare tassi ben più alti rispetto a quelli previsti per il
ravvedimento.
IL
RAVVEDIMENTO “FRAZIONATO”
Eseguire
un ravvedimento frazionato significa:
- versare
in un momento il solo tributo e in un momento successivo le sanzioni
e gli interessi, oppure
- versare
in più momenti parte del tributo con le sanzioni e gli interessi
ESEMPIO
2: RAVVEDIMENTO “FRAZIONATO”
Il
16/12/2016 dovevo pagare l'IMU di 1200 euro; il 27/12/2016 pago il
solo tributo e il 30/01/2017 pago gli interessi e le sanzioni.
La
sanzione deve essere commisurata al pagamento della stessa; quindi il
ritardo dal 16/12/16 al 30/01/2017 è superiore a 30gg e inferiore a
90gg. L'aliquota da applicare è 1%. Solita cosa per gli interessi.
Quindi
verrà pagato 1200 euro il 27/12 e 1,33 di sanzioni e 0,30 di
interessi il 30/01. A questo punto si intende regolarizzato (cioè
estinto) il debito tributario.
NB:
con il ravvedimento frazionato, il contribuente poteva anche pagare:
- 800
euro il 27/12, con le relative sanzioni ed interessi
- 400
euro il 30/01/2017, con le relative sanzioni ed interessi
CONCLUSIONI
Come
si è potuto vedere, il ravvedimento è uno strumento molto utile per
il contribuente, soprattutto per gestire in modo ottimale le proprie
disponibilità, visto i “costi” relativamente bassi in caso di
pagamento ritardato.
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