giovedì 19 gennaio 2017

Ravvedimento: esempi pratici

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Dopo aver visto le regole riguardanti il ravvedimento, passiamo oggi a degli esempi di calcolo e alle varie “tipologie” di pagamento previste dalla normativa.

ESEMPIO 1: RAVVEDIMENTO “CLASSICO”
Il 16/11/2015 dovevo pagare una ritenuta di 500 euro. Mi ravvedo il 30/01/2017.
La sanzione da pagare è quella del 4,29%: quindi 500*4,29%= 21,45 euro
Per gli interessi:
- dal 17/11/15 al 31/12/15: sono 45 giorni allo 0,5%, quindi 0,31 euro;
- il 2016: sono 365 giorni allo 0,2%, quindi 1,00 euro;
- dal 01/01/2017 al 30/01/2017: sono 30 giorni allo 0,1%, quindi 0,04 euro.
Totale interessi: 1,35 euro.
Totale da pagare: 500 + 21,45 + 1,35 = 522,80
Considerazione: ai tassi attuali pagare in ritardo non è così svantaggioso, considerando anche quanto costano gli scoperti in banca. Quindi, conviene pagare i tributi quando effettivamente abbiamo le disponibilità per pagare, piuttosto che andare scoperti in banca e pagare tassi ben più alti rispetto a quelli previsti per il ravvedimento.

IL RAVVEDIMENTO “FRAZIONATO”
Eseguire un ravvedimento frazionato significa:
- versare in un momento il solo tributo e in un momento successivo le sanzioni e gli interessi, oppure
- versare in più momenti parte del tributo con le sanzioni e gli interessi

ESEMPIO 2: RAVVEDIMENTO “FRAZIONATO”
Il 16/12/2016 dovevo pagare l'IMU di 1200 euro; il 27/12/2016 pago il solo tributo e il 30/01/2017 pago gli interessi e le sanzioni.
La sanzione deve essere commisurata al pagamento della stessa; quindi il ritardo dal 16/12/16 al 30/01/2017 è superiore a 30gg e inferiore a 90gg. L'aliquota da applicare è 1%. Solita cosa per gli interessi.
Quindi verrà pagato 1200 euro il 27/12 e 1,33 di sanzioni e 0,30 di interessi il 30/01. A questo punto si intende regolarizzato (cioè estinto) il debito tributario.
NB: con il ravvedimento frazionato, il contribuente poteva anche pagare:
- 800 euro il 27/12, con le relative sanzioni ed interessi
- 400 euro il 30/01/2017, con le relative sanzioni ed interessi

CONCLUSIONI
Come si è potuto vedere, il ravvedimento è uno strumento molto utile per il contribuente, soprattutto per gestire in modo ottimale le proprie disponibilità, visto i “costi” relativamente bassi in caso di pagamento ritardato.

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